15 aprile 2019

Matera, Il Rinascimento visto da Sud

In mostra dal 19 aprile al 19 luglio 2019 al Museo di Palazzo Lanfranchi
Da Venerdì 19 aprile 2019 alle ore 9.00 a Matera, presso il Museo di Palazzo Lanfranchi apre a pubblico la mostra Rinascimento visto da Sud. Matera, l’Italia meridionale e il Mediterraneo tra ‘400 e ‘500 a cura di Marta Ragozzino, Pierluigi Leone de Castris, Matteo Ceriana e Dora Catalano e co-prodotta dal Polo Museale della Basilicata e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019. La mostra - che ha ottenuto il patrocinio del Senato della Repubblica - rimane aperta fino al 19 agosto 2019 e può essere visitata durante le ore di apertura del museo. 
 
Francesco Pagano (attr.) Tavola Strozzi (Veduta della città di Napoli con il ritorno della flotta aragonese dopo la battaglia di Ischia). Tempera su tavola. cm 82 x 245. Napoli Museo di San Martino.
 
Appuntamento centrale del programma culturale di Matera - Basilicata 2019, la mostra - come scrive Marta Ragozzino nel testo di presentazione del catalogo - «affronta in primo luogo il tema del  “viaggio” che, non a caso, ci porta proprio tra le sponde del Mediterraneo per raccontare in un modo diverso uno dei periodi più interessanti, ricchi e complessi della storia della cultura e delle arti. In secondo luogo uno speciale “cambiamento di prospettiva”, che ci permette di guardare questo periodo, così indagato e conosciuto, da un’angolatura, invece, completamente nuova: scegliendo l’ottica del “pensiero meridiano” e sperimentando una visione che mette al centro l’Italia meridionale, nell’anno di Matera capitale europea della cultura. L’idea innovativa che guida il progetto, è quella di rovesciare il punto di vista tradizionale su questo decisivo periodo della storia europea, nell’ambito di un’articolata rilettura trasversale, particolarmente attenta al contesto storico, e alla dialettica tra “centro e periferia”, in cui - a fianco delle arti - emergono necessariamente anche gli altri aspetti della cultura e del pensiero». 
 
Cesare da Sesto e Girolamo da Salerno, Madonna in gloria, Pannello di polittico, tempera su tavola, Cava de' Tirreni, Museo della Badia.
Antonello da Messina, Annunciata, Olio su tavola, Como, Museo Civico.
Jacomart Baço, San Michele, Tempera su tavola, cm 90 x 76. Reggio Emilia, Galleria Parmeggiani.
 
Una storia meridiana, fatta di contaminazioni culturali e scambi intensissimi tra le sponde del Grande Mare, in quel secolo speciale durante il quale, con la scoperta dell’America, si è ‘allargato’ il mondo. Che mostra come e quanto questo spazio equoreo sia stato percepito come esiguo, facilmente percorribile e passibile di continui rapporti e, allo stesso tempo, avvertito come vasto, irrelato e ostile. In Palazzo Lanfranchi e nella attigua Chiesa del Carmine ad essere proposta, in un percorso arricchito da grandi immagini e postazioni multimediali di approfondimento, è una stimolante rilettura di testimonianze culturali e scientifiche le più diverse: dipinti, sculture, miniature, medaglie, oreficerie, arazzi, tessuti, maioliche, libri e stampe ma anche oggetti preziosi, carte geografiche, portolani, strumenti di navigazione… Con l’obiettivo di mettere a fuoco una storia originale, diversa da quella sviluppata nelle grandi capitali del centro e del nord, come Firenze, Milano, Venezia, Roma, seppur continuamente interconnessa agli eventi e ai linguaggi che caratterizzarono queste capitali.
 
Donatello, Testa di cavallo, Bronzo, cm (h) 175. Napoli, Museo Archeologico Nazionale, dal Palazzo di Diomede Carafa.
«Tra le principali opere esposte – anticipano i curatori – la quattrocentesca Carta del navegar di Albino da Canepa, insieme a molte altre Carte, Mappamondi, Portolani e strumenti di navigazione. La grande Pianta prospettica di Venezia di Jacopo de Barbari a confronto con la Veduta di Napoli del Museo di San Martino, medaglie e fogli miniati che raccontano dei protagonisti della vicenda storica che la mostra illustra, accompagnate dalla maestosa Incoronazione di Ferrante I D’Aragona dal Bargello.
Il Martirio di Santa Lucia di Martorell da Barcellona con la Santa Lucia di Alvaro Pirez di Nola recentemente restaurata. L’Adorazione dei magi tratta da Van Eyck accanto all’Uomo con anello del maestro fiammingo proveniente da Sibiu, preziose opere di Colantonio e Antonello da Messina, tra le quali le tavolette di Reggio Calabria. Due opere di Jacomart Baço accanto a opere di pittori spagnoli attivi in Sardegna come Thomas e Figuera. E poi Francesco Laurana, Domenico Gagini, Andrea Guardi e la superba Testa di cavallo di Donatello, dal MAN di Napoli. L’Annunciazione di Bartolomeo Vivarini da Modugno, il San Girolamo di Lazzaro Bastiani da Monopoli, il polittico di Michele da Valona da Guglionesi, per illustrare i rapporti di dare e avere sulla sponda adriatica. E poi tessuti, libri, codici, uno dei busti di Carlo V del Montorsoli, il Ritratto del Sultano Solimano di Hieronymus Hopfer, ma soprattutto lo Studio preparatorio per la Madonna del Pesce di Raffaello e le opere ad essa collegate di Cesare da Sesto, Girolamo da Salerno, Giovan Francesco Penni, Giovan Filippo Criscuolo e del notevole Andrea Sabatini. Grandi polittici dalla Basilicata interna e opere venete giunte sulla sponda pugliese, tra cui dipinti di Lotto, Pordenone, Paris Bordon e altre opere che sorprenderanno i visitatori per finire con capolavori di Polidoro da Caravaggio e Pedro Machuca». A comporre una spettacolare, intensa mostra affresco.
 
Alcune opere esposte nella mostra. In alto: San Girolamo nello studio - Colantonio. A sinistra: Antonello da Messina. A destra: Testa di cavallo di - Donatello.
 
«La grande mostra sul Rinascimento visto da Sud - dichiara Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 - ci offre la testimonianza di come, anche in una delle fasi più elevate della civiltà europea, il Mezzogiorno abbia avuto un ruolo da protagonista, a partire dal suo ruolo di hub tra il Mediterraneo e il continente. E', in tutta evidenza, un tema di strettissima attualità che declina una delle principali direttrici di sviluppo della capitale europea della cultura. Nel 2019 da un piccolo centro del sud, Matera, si diffonderà il meglio delle produzioni artistiche e culturali europee. E tra queste c'è sicuramente la mostra che abbiamo coprodotto con il Polo Museale della Basilicata».
 
Informazioni sulla mostra
Rinascimento visto da Sud. Matera, l’Italia meridionale e il Mediterraneo tra ‘400 e ‘500. Date: Da venerdì 19 aprile a lunedì 19 agosto 2019. Orari: Dal Lunedì alla Domenica h 09:00 - h 20:00. Il Mercoledì h 11:00 - h 20:00. Sede: Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, Palazzo Lanfranchi. Piazzetta Pascoli Matera (MT). Info: www.matera-basilicata2019.it
 
 
Percorsi tra Basilicata e Puglia alla scoperta dei tesori del Rinascimento
La mostra, che prevede naturalmente un focus particolare su Matera e la Basilicata, è integrata e arricchita da speciali percorsi di conoscenza e valorizzazione delle opere d’arte tardogotiche e rinascimentali disseminate nel territorio regionale, inamovibili per tipologia o per dimensioni.
 
In tali percorsi vengono considerati i principali affreschi locali del tempo, ad esempio quelli di San Donato a Ripacandida, di San Pietro Caveoso, della chiesa rupestre di Santa Barbara e del Convicinio di sant’Antonio a Matera, dell’Abbazia di Montescaglioso, e quelli della Trinità di Miglionico.
Ma anche i grandi polittici come quello di Cima da Conegliano sempre a Miglionico, che testimonia, insieme alla straordinaria scultura raffigurante Sant’Eufemia del Duomo di Montepeloso oggi Irsina, l’attenzione locale alla cultura veneta.
 
Oppure le opere realizzate nei primi decenni del cinquecento da Giovanni Luce o Francesco da Tolentino a Pietrapertosa o, infine, i numerosi polittici eseguiti per i paesi lucani (Senise, San Chirico Raparo, Salandra, Stigliano etc), da Simone da Firenze, prolifico pittore-emigrante che nella Basilicata interna trovò una committenza pienamente soddisfatta del suo linguaggio “moderno", che guardava ai maestri toscani della fine del secolo precedente. Ma anche le sculture dei Persio e degli altri artisti che hanno lasciato le loro opere nei numerosi piccoli centri della regione.
 
I percorsi di valorizzazione territoriale coinvolgeranno anche la vicina Puglia, dove non si potranno dimenticare, ad esempio, gli affreschi della chiesa di Santa Caterina a Galatina e quelli di Santo Stefano di Soleto.
 
Dove dormire a Matera
Matera - © Sisterscom.com, Shutterstock
Matera è una città accogliente ed offre diverse possibilità di soggiorno in strutture dotate di ogni confort.

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Come arrivare a Matera
L'aeroporto più vicino a Matera è quello di Bari a circa 55 km (con servizio bus da/per Matera), collegato con le maggiori città italiane quali Milano, Roma, Verona, Torino, Venezia, Trapani, Bergamo, Bologna e con destinazioni internazionali quali Londra (Stansted e Gatwick), Parigi, Barcellona, Bruxelles, Colonia, Bucarest, Tirana, Stoccarda, Monaco. L'aeroporto di Brindisi si trova invece a circa140 km mentre quello di Napoli a 250 km.
 
A cura di Nicolò Villa
Fonte: Ufficio Stampa Mostra
e Fondazione Matera - Basilicata 2019
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