A Napoli il 19 settembre è il giorno in cui si ricorda il martirio di San Gennaro. La festa, che ricorda il miracolo della liquefazione del sangue, è una cerimonia popolare di grande impatto visivo ed emozionale. L'intera popolazione si incontra nelle strade e nei vicoli per poi raggiungere il Duomo di Santa Maria Assunta a Napoli dove si svolge l'evento con la liquefazione del sangue del Santo. Le donne napoletane pregano con grande teatralità mentre attendono che il sangue, custodito in due balsamari vitrei, compia il miracolo della liquefazione.
Duomo di Santa Maria Assunta a Napoli Foto: Copyright © Sisterscom.com / Mitzo / Shutterstock
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PALAZZO REALE
Il Palazzo Reale di Napoli è il principale museo napoletano del Rinascimento, del Barocco e del Rococò. Nel 1601 il Conte Lemos decise di costruire una residenza moderna, aperta in porticati e logge, ampia e decorata, secondo un gusto classico.
Affidò i lavori a Domenico Fontana che li terminò nel 1644. Nella metà del XIX secolo Gaetano Genovese realizzò l'imponente facciata e il particolare giardino pensile. Largo di Palazzo e Piazza del Plebiscito sono ancora oggi centri del potere dello Stato, qui si trovano infatti le sedi del Comando Militare e della Prefettura.
PIO MONTE DELLA MISERICORDIA
Storico palazzo progettato dall’architetto Francesco Antonio Picchiatti.
Al suo interno si trova la chiesa Barocca, a pianta ottagonale, dove ammirare la grande tela di Caravaggio “Le sette opere della Misericordia” esposta sull'altare maggiore, un vero e proprio capolavoro.
Nelle cappelle laterali sono invece custoditi dipinti di Battistello Caracciolo, Fabrizio Santafede, Luca Giordano, Giovan Vincenzo D’Onofrio detto il Forlì e Giovan Bernardo Azzolino.
BASILICA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA MAGGIORE
Realizzata in epoca angioina, l'edificio religioso della Basilica ha subito numerosi interventi, soprattutto a seguito di terremoti e incendi, che ne hanno alterato l'aspetto originario. Alla fine del XVIII secolo, di particolare interesse è stato l'intervento di Luigi Vanvitelli e del figlio Carlo, riscontrabile nella facciata e nelle colonne. All'interno, interessanti le 44 colonne corinzie che uniscono la navata centrale alle cappelle laterali e le numerose opere d'arte.
TEATRO LIRICO DI NAPOLI
E' il teatro lirico di Napoli tra i più famosi e prestigiosi al mondo. Fondato nel 1737, può ospitare 1386 spettatori ed ha un'ampia platea a cui si aggiungono cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo e un ampio palco reale, un loggione ed un palcoscenico. Affacciato su Via San Carlo il teatro si sposa con le opere architettoniche del periodo, come le grandi regge borboniche presenti a Napoli e i suoi dintorni.
Il Museo Archeologico Nazionale è il più importante museo archeologico d'Europa grazie ad una ricca collezione di monete, una sezione Egizia e una serie di sale che ospitano pezzi di notevole rilevanza. Tra questi, da non perdere, sono il grande mosaico che raffigura "La battaglia di Alessandro a Isso", il “Toro Farnese”, il gruppo dei Tirannicidi, le Tavole di Eraclea e le sale del Tempio di Iside. Si tratta di sculture, pitture parietali, mosaici, armi, terrecotte, vasi, oggetti in osso e avorio e monili.
La Città della Scienza, una struttura di circa 12,000 mq, è affacciata direttamente sul Golfo di Pozzuoli ed ospita alcuni laboratori e un ampio planetario. Nei grandi capannoni industriali, che risalgono alla metà dell'800, lo “Science Centre“ offre ai visitatori un viaggio emozionante ed interattivo nel mondo della scienza e della tecnologia con originali chiavi di lettura, esperienze, riferimenti all'arte ed alla cultura del nostro tempo.
Il Museo Madre, nel centro storico di Napoli, è ospitato nell'ottocentesco Palazzo Donnaregina che nel 2005, su opera dell'architetto portoghese Álvaro Siza Vieira, fu restaurato e adibito a museo. 7,200 mq di area espositiva ospitano installazioni, collezioni permanenti e mostre temporanee dedicate all'arte contemporanea. E' custodita anche una collezione permanente con opere di Francesco Clemente, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Giulio Paolini, Richard Long, Sol LeWitt, Mimmo Paladino, Richard Serra, Domenico Bianchi, Rebecca Horn e Jeff Koons.
I resti del Complesso Archeologico del Vico Carminiello ai Mannesi, area archeologica romana risalente all'età imperiale, sono venuti alla luce nel 1943 a seguito dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. L'edificio, che forse faceva parte di un complesso residenziale del I sec. d.C., al piano inferiore ospitava presumibilmente ambienti di servizio, mentre al piano superiore sono riconoscibili una vasca rettangolare e una vasca più piccola con fontana centrale. A sud dell'edificio si trovava invece la zona termale.