La cucina italiana è Patrimonio Immateriale dell’Umanità
La cucina italiana è ufficialmente entrata nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, un traguardo storico che celebra la sua ricchezza culturale, la sua diversità bioculturale e il suo ruolo centrale nella vita sociale del Paese.
L’annuncio “La cucina italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale” iscritta alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO è arrivato durante la ventesima sessione del Comitato Intergovernativo della Convenzione del 2003, in corso a New Delhi, dove l’Italia ha visto riconosciuto un elemento identitario che unisce territori, comunità e generazioni.
Secondo la documentazione presentata, la cucina italiana non è solo un insieme di tecniche culinarie: è una pratica quotidiana fatta di conoscenze, rituali e gesti che esprimono creatività artigianale, condivisione, convivialità e rispetto per l’ambiente. Un patrimonio vivo che si tramanda da nord a sud, valorizzando ingredienti locali, stagionalità e tradizioni familiari, contribuendo allo sviluppo di un’identità culturale condivisa e allo stesso tempo estremamente variegata.
Il riconoscimento UNESCO arriva al termine di un lungo percorso di studio e collaborazione tra comunità, istituzioni ed operatori del settore, con l’obiettivo di rappresentare la pluralità delle tradizioni enogastronomiche italiane in un contesto di apertura, ospitalità e sostenibilità.
Un patrimonio culturale che guida anche il turismo
Il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso grande soddisfazione per un risultato definito “storico”, sottolineando come la cucina italiana rappresenti un modello culturale unico e, allo stesso tempo, un asset economico strategico per tutto il Paese. La forza del sistema gastronomico italiano risiede nella combinazione tra territorio, convivialità e qualità, un intreccio che sostiene un comparto turistico in continua crescita. Mentre il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha sottolineato che la cucina italiana conferma il suo valore identitario, culturale e sociale, nonché il suo ruolo nella costruzione di una memoria collettiva condivisa e, a essere tutelato, non è un singolo piatto, ma l’intero sistema della cucina italiana.
Nel 2024 l’enogastronomia ha generato oltre 40 miliardi di euro, con un incremento del 12% sull’anno precedente. Nei primi quattro mesi del 2025, la spesa dei viaggiatori per esperienze culinarie ha già raggiunto i 9 miliardi di euro, confermando l’enogastronomia come prima motivazione di scelta per chi visita l’Italia.
Le stime di settore indicano inoltre che il riconoscimento UNESCO potrebbe favorire, entro due anni, una crescita fino all’8% dei flussi turistici, pari a circa 18 milioni di pernottamenti aggiuntivi: un risultato che rafforza ulteriormente la posizione della cucina italiana come potente leva di attrattività internazionale.
Un’eredità che unisce l’Italia e le comunità nel mondo
Oltre all’impatto economico, la cucina italiana è un legame identitario che coinvolge 59 milioni di residenti e fino a 85 milioni di persone di origine italiana nel mondo, creando un ponte culturale globale fatto di tradizioni, ricette, memoria e convivialità.
La cucina italiana si conferma un simbolo internazionale di identità, sostenibilità e bellezza culturale: una ragione in più per i viaggiatori di scegliere l’Italia come destinazione e scoprire, in ogni territorio, la storia e l’anima che ogni piatto racconta. Un viaggio memorabile nel gusto italiano e per ammirare, inoltre, tutti i Siti del Parimonio Mondiale in Italia.
