Ryanair e il mercato italiano: strategie, rotte e prospettive di crescita
Avion Tourism Magazine ha incontrato Fabrizio Francioni, Head of Communication Italy di Ryanair, per tracciare un bilancio delle attività svolte nel 2025 ed approfondire strategie, obiettivi e prospettive del vettore nel mercato italiano.
Un’occasione per aggiornare i passeggeri sulle novità che caratterizzeranno il 2026, tra ampliamento del network, investimenti negli aeroporti, innovazione di prodotto, formazione tecnica ed iniziative dedicate alla sostenibilità aeronautica.
Guardando al consuntivo del 2025, quali sono state le principali iniziative e le novità che Ryanair ha introdotto nel mercato italiano, sia in termini di ampliamento dell’offerta sia di sviluppo del network?
"L’anno si è aperto con l’abolizione dell’addizionale municipale in Abruzzo. È stata (dopo Friuli Venezia Giulia e Calabria) la terza regione italiana a farlo e Ryanair ha risposto con un piano di crescita che ha previsto un secondo aeromobile a Pescara, nuove rotte e una crescita di circa l’80% del traffico da quando l’addizionale è stata abolita, superando quota 1 milione di passeggeri all’anno. Il Friuli Venezia Giulia ha visto l’arrivo di un secondo aeromobile nell’estate 2025, confermato anche per l’inverno in corso. Anche in questo caso la crescita è stata esponenziale, così come lo è stata in Calabria, che ha visto la più grande stagione estiva di sempre e una stagione invernale in corso altrettanto importante. Ma senza dimenticare l’avvio di nuove interessanti rotte, già operative per l’inverno in corso, come quelle che collegano Bratislava a Palermo, Lamezia, Napoli e Bari".
Ryanair ha già annunciato alcune nuove destinazioni previste per il 2026 da e per l’Italia. Da quali aeroporti saranno operative, quali mete collegheranno e sono previste ulteriori rotte oltre a quelle già comunicate?
"Guardando al 2026, il primo grande appuntamento sarà l’apertura o, meglio, la riapertura della base di Trapani-Marsala, conseguenza diretta della decisione della Regione Sicilia di abolire l’addizionale municipale in regione, per gli aeroporti con un traffico annuo inferiore a 5 milioni di passeggeri. Si partirà con un aeromobile basato, per arrivare a due nell’estate 2026, con 11 nuove rotte tra cui quelle per Bratislava, Bruxelles, Londra, Stoccolma, Pescara, ma anche un aumento della capacità del 10% su Roma e Milano. Da Pescara partirà nell’estate 2026 una nuova rotta per Tirana, che offrirà un ulteriore collegamento tra le due sponde dell’Adriatico. E altre saranno le novità su cui ancora stiamo lavorando".
Quali sono gli aeroporti italiani su cui prevedete di crescere maggiormente nel 2026, sia attraverso l’aumento delle frequenze sia tramite l’introduzione di nuove rotte nazionali ed internazionali?
"Anzitutto in quelle regioni che hanno dimostrato come l’abolizione dell’addizionale municipale possa davvero essere una chiave di volta per incrementare il traffico, dunque il turismo, l’occupazione e supportare, attraverso l’aviazione, lo sviluppo economico dei rispettivi territori. E poi, in quegli aeroporti capaci di distinguersi per efficienza operativa e condizioni competitive. Tutto questo, per continuare a garantire ai passeggeri, italiani ed europei, il network più esteso alle tariffe più basse".
Ryanair continua a svolgere un ruolo di primo piano nel mercato italiano. Quali fattori hanno contribuito al rafforzamento della vostra presenza nel Paese e quali saranno le priorità strategiche per mantenere competitività e crescita nel prossimo biennio?
"Oggi Ryanair è leader nel mercato italiano, con 65 milioni di passeggeri trasportati nel 2025. Il successo si basa su una strategia vincente che fa leva sui costi più bassi e su un’importante solidità finanziaria. L’Italia compete in un contesto europeo dove Paesi come Svezia, Slovacchia, Albania hanno deciso di ridurre il peso della tassazione per fare dell’aviazione un motore della crescita. Da questo punto di vista alcune regioni italiane (Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia e Sicilia) si sono dimostrate altrettanto lungimiranti. Va ricordato che l’addizionale comunale è una tassa che oggi grava sui passeggeri in partenza e i cui proventi, benché venga definita municipale, solo in minima parte finiscono nelle casse degli enti locali, per gli scopi per i quali era stata originariamente introdotta. Abbiamo fatto una proposta molto chiara al governo. Qualora fosse abolita in tutti gli aeroporti italiani, Ryanair sarebbe pronta ad introdurre 40 nuovi aeromobili in Italia, per un investimento di 4 miliardi di dollari, 250 nuove rotte, 20 milioni di passeggeri in più per nuovi 15.000 posti di lavoro supportati in Italia".
L’Italia è caratterizzata da aeroporti molto diversi per dimensioni e potenziale. Quali criteri adottate nella scelta degli scali in cui investire e quali partnership aeroportuali ritenete più efficaci per sostenere la crescita?
"Come già detto, efficienza nelle operazioni e tariffe competitive fanno la differenza. È il caso di Torino, dove grazie al lavoro svolto insieme a SAGAT, è stato posizionato un terzo aeromobile basato, con nuove rotte per la stagione invernale 2025, tra cui quella da/per Liverpool, in avvio proprio questo dicembre e l’aumento delle frequenze settimanali su 16 rotte, tra cui Londra (Stansted), Madrid, Dublino e Porto".
Quali innovazioni digitali avete introdotto per migliorare l’esperienza del passeggero e quali sviluppi sono previsti nel 2026, in particolare nell’app, nei servizi aggiuntivi e nell’automazione dei processi?
"L’innovazione più importante è stata senza dubbio il passaggio completo alle carte d’imbarco digitali. Da mercoledì 12 novembre devono utilizzare la carta d’imbarco digitale generata nella loro app “myRyanair” durante il check-in per salire a bordo del loro volo Ryanair. Questo passaggio, già adottato da quasi l’80% degli oltre 207 milioni di passeggeri annuali di Ryanair, offre un’esperienza di viaggio più veloce, più intelligente e più ecologica. Consentirà inoltre ai passeggeri di accedere più facilmente a una serie di funzioni innovative disponibili nell’app, tra cui la possibilità di ordinare cibo e bevande direttamente dal proprio telefono e riceverli per primi, aggiornamenti in tempo reale su imbarco, gate e ritardi, notifiche live dal Centro Operativo Ryanair in caso di disservizi, informazioni su opzioni di volo alternative in tempo reale in caso di necessità e la possibilità di avere ogni documento di viaggio accessibile, comodamente, nell’App stessa. L’innovazione è parte dell’identità stessa di Ryanair e continueremo a lavorare affinché lo sviluppo tecnologico possa offrire un’esperienza di viaggio sempre più smart e confortevole per i passeggeri".
Ryanair continua ad investire nella formazione tecnica grazie alla sua Aircraft Engineering Academy. Quali opportunità offre oggi ai giovani che desiderano intraprendere una carriera nel settore aeronautico?
"Si parla spesso dei piloti o del personale di cabina. Sono figure centrali, con opportunità di lavoro e crescita professionali sempre più importanti. Meno spesso si parla dei tecnici manutentori, di chi lavora, ogni giorno, con grande professionalità e passione, per la sicurezza e l’efficienza della nostra flotta. L’Aircraft Engineering Academy di Azzano San Paolo, nei pressi dell’Aeroporto di Milano Bergamo, è attualmente il principale centro di formazione in Italia per l’ingegneria aeronautica, capace di offrire un programma completo a chi desidera intraprendere una carriera come tecnico di manutenzione aeronautica. Ha inaugurato l’anno accademico 2025-2026 con un numero record di oltre 100 nuovi studenti, che hanno intrapreso il primo anno del programma di formazione di base. In totale, più di 250 studenti si formano a rotazione presso il centro. Circa 50 di loro provengono dalla Calabria: metà sta attualmente frequentando i corsi, mentre gli altri lavorano già negli hangar di Bergamo per acquisire esperienza in vista dell’avvio delle operazioni nei due nuovi hangar all’aeroporto di Lamezia, come parte del più ampio investimento che la compagnia ha già avviato in Calabria. L’Aircraft Engineering Academy è un centro di eccellenza in Italia, che dimostra non solo il ruolo centrale di Bergamo e della Lombardia nello sviluppo dell’aviazione, ma rappresenta anche una concreta opportunità di crescita economica e di creazione di posti di lavoro, anche nel Sud Italia".
La sostenibilità è una priorità per i viaggiatori e per il settore. Quali iniziative sta portando avanti Ryanair per ridurre l’impatto ambientale, sia a bordo della flotta sia nelle operazioni a terra?
"Durante il primo semestre dell’anno fiscale 2026 abbiamo preso in consegna 23 nuovi aeromobili Gamechanger, che offrono il 4% di posti in più e consumano il 16% in meno di carburante e CO₂, e abbiamo beneficiato dell’installazione di winglet su circa il 60% della nostra flotta B737NG, con una riduzione dell’1,5% del consumo di carburante e del 6% del rumore. I nostri 409 NG saranno dotati di winglet entro la fine del 2026 e prevediamo di avere tutti i 210 Gamechanger in flotta ben prima della Summe ‘26. Abbiamo recentemente concordato l’acquisto di 30 motori di riserva CFM LEAP-1B (un investimento da 500 milioni di dollari) per migliorare la nostra resilienza operativa. Questi motori di ultima generazione riducono il consumo di carburante e le emissioni di CO₂ per posto fino al 20%. Il significativo investimento del Gruppo in nuove tecnologie, unito a impegni ambiziosi sul SAF, posiziona Ryanair come una delle compagnie aeree più efficienti d’Europa dal punto di vista ambientale".
Le attività del gruppo generano un importante indotto per il turismo nazionale. Qual è stato l’impatto economico delle operazioni di Ryanair in Italia nel 2025 e quali ricadute positive vi attendete per il 2026?
"Oggi Ryanair opera in Italia con 105 aeromobili basati, che rappresentano un investimento complessivo di 10,5 miliardi di dollari. È presente in 32 aeroporti di cui 20 basi, compresa la nuova di Trapani-Marsala. Nel 2025 saranno 65 milioni i passeggeri trasportati in Italia. La presenza di Ryanair, attraverso gli aeromobili basati e il traffico generato, supporta oggi, tra diretto e indotto, oltre 50.000 posti di lavoro in Italia".