Spiagge bianche e mare turchese caratterizzano le coste della Tunisia, meta sempre più rinomata e apprezzata dai più esigenti turisti. Tra le destinazioni più gettonate della costa vi è senz’altro Hammamet, il cui nome deriva da hammam, ovvero bagno termale: infatti le acque che sgorgano dalle sue sorgenti hanno proprietà terapeutiche e rigeneranti, che non danno solo benessere al corpo, ma anche serenità allo spirito.
La città di Hammamet tuttavia oltre al benessere fisico e psicologico offre anche ben altro: un mare dove è possibile praticare ogni genere di sport acquatici, una movimentata vita notturna, una cucina tra le più raffinate e gustose del Paese.
Gli spazi verdi ad Hammamet
Hammamet per la sua particolare scenografia ha anche ispirato numerosi artisti: l’azzurro del mare si mescola con il verde dei suoi campi da golf, le fioriture multicolori dei giardini fanno da contrappunto alle candide case: una città molto viva ed elegante, visitata da un pubblico internazionale. Il pittore Paul Klee, ad esempio, dopo essersi recato ad Hammamet, affermò di essersi pienamente impadronito nella città del colore e da allora passò nei suoi dipinti alle tonalità calde e luminose tipiche della zona.
Il fascino di Hammamet deriva anche dalla sua favolosa Medina, la città vecchia, che, a parere di esperti, è la più spettacolare di tutte le medine della Tunisia. E in un angolo della città vecchia si può ammirare l’imponente Forte, detto in arabo la Kasbah.
Ma una delle attrazioni principali di Hammamet è l’odierno Centro Culturale Internazionale di Dar Sebastian, fatto costruire nel 1920 dal miliardario uomo d’affari rumeno George Sebastian. L’architetto Frank Lloyd Wright quando entrò per la prima volta nella villa, che unisce sapientemente Art Déco con elementi dell’architettura locale, rimase stupefatto dal lusso e dall’eleganza che emanava ed ebbe a dire che era la più bella casa che avesse mai visto. E infatti la profusione di marmi, di colonne, degli ampi spazi di bagni e saloni la rendono di una scenografia ineguagliabile. Al suo interno oggi si trova un grande teatro all’aperto che ospita concerti nei mesi estivi.
La parte nuova della città è Yasmine Hammamet, situata tra il Porto di Kelibia e quello di El Kantoui: la cittadina ha un porto turistico capace di ospitare imbarcazioni lunghe fino a 70 metri, ampi spazi verdi, parchi divertimenti e caratteristici negozi, situati nella sua vasta Medina.
Da visitare anche la Penisola di Cap Bon con le sue pittoresche cittadine: Nabeul, l’antica Neapolis, nota come la capitale della ceramica. Ma i banconi delle botteghe della Medina sfoggiano anche altro: le tipiche stuoie in giunco, i particolari ricami con il celebre ‘punto di Nabeul’, realizzato dalle abili mani di pazienti ricamatrici, il tutto pervaso in primavera dall’inebriante profumo di fiori d’arancio.
E poi merita una visita Kerkouane, antica città punica nota in passato per la fabbricazione della porpora, che veniva usata a Roma per la colorazione delle toghe delle famiglie imperiali; Korbous, con le sue sette sorgenti salutari; Kelibia, con il suo forte bizantino del VI secolo.
La cucina tunisina
Queste città della Tunisia offrono inoltre una cucina gustosa e per lo più a buon mercato nei numerosi ristoranti aperti fino a tarda notte. Se il pesce la fa da padrone, anche la carne di pecora e di agnello è protagonista della gastronomia locale, e da assaggiare sono anche le squisite zuppe con verdure, e i pasticcini e i biscotti fatti con le mandorle, da accompagnare al tè verde o rosso. Ma per chi non vuole rinunciare al vino, vi è una produzione locale dai nomi di Koudiat, Cisault, Pizzutello, il Moscato di Frontignan o quello di Tunisi, vini leggeri, ma aromatici e gustosi.
Tra i tanti piatti da degustare, oltre al famoso couscous, ci sono: il “tajine’’ tunisino (omelette ai legumi e formaggio simile alla tortilla spagnola con l’insalata “mechouia” di pomodori e peperoni grigliati), i “marqa” (alle patate, ai legumi, ai piselli), il “mosli’’ (pesce o agnello al forno), il ‘’complet poisson’’ (pesce grigliato e legumi fritti) il ‘’kabkabou’’( pesce cotto a fuoco lento alle olive e al limone candito), il ‘’kaftaji’’ (legumi d’estate con uova, fritti e macinati) la “lablabi” (zuppa di ceci piccante), la chakchouka (misto di verdure cotte in olio molto lentamente e impiattata con un uovo in camicia). Da provare anche la crema ai pistacchi “bouza”, e la pasticceria profumata all’acqua di rose, da degustare con un tè alla menta e pinoli.
Fatto costruire nel 1920 dal rumeno George Sebastian, il centro culturale Dar Sebastian si trova a sud del centro di Hammamet, sulla strada principale di Yasmine. Al suoi interno è possibile visitare un teatro che durante i mesi estivi ospita numerosi concerti.
Yasmine-Hammamet, si trova tra il Porto di Kélibia e quello di El Kantaoui e rappresenta il nuovo volto del turismo tunisino grazie al porto turistico, agli spazi verdi, ai parchi divertimento e ai negozi. La Medina, simile nella forma e nell’architettura alle Medine tipiche del Maghreb, è uno spazio esteso su 10 ettari, estremamente vitale con aree riservate all’artigianato, al commercio e ai divertimenti.
Nabeul, l’antica città romana Neapolis, si distingue in primo luogo come capitale della ceramica. I suoi artigiani ancora oggi mettono in mostra la propria abilità nei tanti laboratori cittadini e sono esperti nelle più disparate attività creative. Il periodo migliore per visitare Nabeul è la primavera, quando l’aria è profumata dai fiori d’arancio.
La cittadina di Kerkouane è caratterizzata da vestigia di abitazioni sorprendenti, sia per la disposizione estremamente funzionale dei bagni termali che per il sofisticato sistema di drenaggio. Questa città punica fu nota nel mondo antico per la fabbricazione della porpora, usata a Roma e a Cartagine, per la colorazione delle toghe delle famiglie imperiali.
Grazie alla frastagliata costa rocciosa, il villaggio più settentrionale della Penisola del Cap Bon, El Haouaria, è l’habitat ideale per i falchi che vengono catturati e addestrati per la caccia alle quaglie, alle lepri e alle pernici. Il villaggio è conosciuto anche grazie al Festival Tradizionale di Caccia col Falcone che si svolge a El Haouria ogni anno.
Il Golf Citrus è stato progettato da Ronald Fream e occupa 13 ettari poco fuori l’abitato di Hammamet. Il circuito si snoda attorno a sei laghi tra oliveti e boschi, con un andamento ondulato tra avvallamenti e ripidi pendii. Due sono i percorsi di 18 buche: Les Oliviers, presenta ampi fairways tracciati tra gli olivi, dove la sabbia è protagonista; La Foret, è invece immerso tra i pini.
Il percorso panoramico dello Yasmine Golf Course aperto nel 1991, è stato progettato da Ronald Fream. Il circuito si stende su un terreno ondulato tra il mare e i boschi, reso interessante da ostacoli d’acqua e bunker.
Questo sito utilizza cookie tecnici, analitici e di profilazione di terza parte per inviare pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui.
Solo cookie tecnici
Personalizza
Accetto tutti
Preferenze sui Cookie
Questo sito utilizza cookie tecnici per consentirti di navigare attraverso i suoi contenuti. Il sito utilizza, inoltre, cookie analitici, per raccogliere dati anonimi sul suo utilizzo e cookie di profilazione di terze parti per inviarti pubblicità in linea con le tue preferenze. Attraverso il presente menù puoi scegliere se consentirci di utilizzare o meno i differenti tipi di cookie installati attraverso il presente sito.