Sono tre i siti che si fregiano del titolo Patrimonio Mondiale in Basilicata: I Sassi e il Parco delle Chiese rupestri di Matera e i Faggeti secolari della Foresta di Cozzo Ferriero (Parco Nazionale del Pollino) a cui si aggiunge il sito seriale UNESCO della Via Appia. Regina viarum, Patrimonio Mondiale dal 2024, che attraversa quattro Regioni italiane: Lazio, Campania, Basilicata e Puglia.
In Basilicata, regione dell’Italia meridionale tra Puglia e Calabria, è dato vivere un’esperienza unica, assaporando silenzi, profumi e sapori lontano dalla frenesia della vita moderna. Tra questi luoghi incantati figurano come ‘Sito italiano del Patrimonio Mondiale’ fin dal 1993 ‘I Sassie il Parco delle Chiese rupestri di Matera’, con una motivazione che connota appieno questa singolare città: Matera è una delle strutture urbane più incredibili mai create al mondo, un capolavoro assoluto dell’ingegno e della capacità di adattamento’.
In questa zona infatti l’uomo ha scelto da millenni, ovvero fin dalla preistoria, la vita in grotta, di cui è testimone appunto la città di Matera (nominata tra l’altro ‘Capitale europea della cultura’ del 2019) che di giorno attrae per le sue tinte sfumate delle rocce che brillano alla luce del sole e di notte si anima di luci dando luogo a un suggestivo paesaggio simile a un presepe.
Due sono i nuclei, due veri anfiteatri naturali che circondano l’antica Civitas:
la parte più elevata ed antica della città, che si articola attorno al suo bel Duomo dall’elegante stile romanico pugliese;
il complesso dei Sassi del Caveoso, a Sud, il primo abitato e costituito per lo più da grotte e quello del Barisano, a nord-ovest, dalle abitazioni più complesse, costellato di strutture abitative realizzate sempre con le stesse rocce presenti nel luogo.
La tipica abitazione diMatera, che non si discosta dai toni del grigio e del bianco delle pietre locali, è disposta su tre livelli con locali che, oltre ad essere abitati dall’uomo, comprendono anche la stalla per gli animali, la cisterna e la cantina, in un connubio tra natura e umanità davvero unico. Queste abitazioni costruite nelle cave naturali dell’altopiano calcareo della Murgia, ricco appunto di grotte, burroni, caverne, sono state abbandonate nel 1952, anche se oggi sono state trasformate in alberghi e strutture ricettive che tuttavia permettono ai turisti di vivere l’atmosfera altamente suggestiva della vita in grotta.
Inoltre il Parco delle Chiese Rupestri, dall’atmosfera fiabesca e quasi irreale, separato dalla città dal torrente Gravina, comprende oltre 150 chiese in rupe, spesso ornate di bassorilievi o affrescate artisticamente, luoghi che hanno lasciato un segno fondamentale nell’arte e frequentati con pia devozione dagli abitanti delle grotte.
Tali chiese hanno avuto la loro origine nella cultura monastica medievale dell’VIII secolo e i due secoli che seguirono videro giungere nella zona numerosi bizantini eremiti e anacoreti in fuga dalle persecuzioni religiose nei loro territori, che trasformarono il panorama dell’altipiano materano con la creazione di semplici chiese nella roccia di grande suggestione, articolate in una o più navate, con l’impronta stilistica della cultura religiosa greco orientale, in cui non mancano tuttavia elementi della tradizione artistica longobardo beneventana vicina alla zona.
Tra queste chiese si trova la meravigliosa ‘Cripta del Peccato Originale’, considerata la Cappella Sistina locale per il notevole ciclo pittorico del X e XI secolo: in origine centro culturale di un cenobio rupestre benedettino del periodo longobardo, la costruzione fu trasformata in seguito in luogo di culto che l’artista locale chiamato ‘Il Pittore dei fiori’, affrescò magistralmente con episodi della Creazione e del Peccato originale, circondati dalle figure degli Apostoli, della Vergine Regina e degli Arcangeli.
Tra le innumerevoli chiese rupestri del Parco, degna di interesse è la Chiesa diSanta Lucia alle Malve, con pregevoli affreschi di figure della Vergine e dei Santi, tra cui un posto d’onore è riservato appunto a Santa Lucia, rappresentata nel compiersi del suo martirio. Ma anche il Convicino di Sant’Antonio, complesso caratteristico formato da quattro chiese rupestri affacciate su un’unica corte; tra queste molto frequentata è la Chiesa diSant’Antonio Abate, protettore degli animali, di cui sono grandemente devoti i contadini del luogo.
Come arrivare a Matera in aereo: dall’Aeroporto Internazionale di Bari, a circa 65 Km da Matera, si può prendere il bus-navetta Pugliairbus che collega direttamente alla città.
Faggeti secolari della Foresta di Cozzo Ferriero
Le Faggeti secolari della Foresta di Cozzo FerrieroinBasilicata rientrano tra le 10 Faggete vetuste che sono state nominate ‘Sito italiano del Patrimonio Mondiale’ e figurano dal 1993 anche quelle di Cozzo Ferriero nel comune di Rotonda in provincia di Potenza.
I faggi secolari delle foreste vetste
Questa foresta nel Parco Nazionale del Pollino lungo la catena montuosa dell’Appennino meridionale, si estende per circa 70 ettari lungo il confine tra Basilicata e Calabria su un’altitudine intorno ai 1700 m.s.l.m.
Nell’area tra le più belle d’Italia vegetano faggi di oltre 500 anni di età, dando luogo a una foresta incontaminata e in certe zone mai raggiunta dall’uomo. E da un punto di vista panoramico da queste altezze, come dal Monte Coppola di Paola, si può ammirare uno spettacolo sul mare che arriva fino alle Isole Eolie.
Via Appia. Regina viarum
Il sito seriale Via Appia. Regina viarum è entrata nella lista UNESCO del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 27 luglio 2024. La Via Appia è la prima e più celebre delle antiche strade romane, costruita nel 312 a.C. per collegare Roma a Capua e poi prolungata fino a Brindisi, il porto da cui partivano le rotte verso la Grecia e l’Oriente. Ideata dal censore Appio Claudio Cieco, era considerata un capolavoro di ingegneria e un simbolo del potere di Roma, tanto da essere definita dai contemporanei “Regina Viarum”, la regina delle strade.
Per l’epoca, rappresentava un’opera rivoluzionaria: un tracciato rettilineo, ponti, viadotti e gallerie che attraversavano fiumi, paludi e montagne, con un fondo solido e drenante pavimentato in lastre di basalto. Questo sistema rese possibile una rete viaria di oltre 120.000 chilometri, rimasta in uso per secoli e ancora oggi base delle principali vie italiane e dei Paesi dell’area del Mediterraneo.
La Via Appia era una via pubblica, libera da pedaggi e al servizio dei cittadini e dei commerci. Lungo il percorso si trovavano pietre miliari, stazioni di posta e aree di sosta per il cambio dei cavalli, utilizzate anche dal cursus publicus, il servizio postale dell’Impero romano.
Nel corso degli anni, la Via Appia venne progressivamente estesa: raggiunse Benevento (Campania) intorno al 268 a.C., proseguì fino a Venosa (Basilicata) e successivamente fino a Taranto, per arrivare infine a Brindisi (Puglia) nel II secolo a.C. Negli anni seguenti, il tracciato originario da Benevento a Brindisi fu sostituito da un percorso più diretto attraverso la Puglia. All’inizio del II secolo d.C., l’imperatore Traiano istituì la Via Appia Traiana, un itinerario alternativo che da Benevento conduceva a Brindisi in 13-14 giorni, coprendo una distanza di circa 540 chilometri.
Rimasta in uso fino al Medioevo, la Via Appia fu poi restaurata dai Papi e dai Re di Napoli, fino a essere riconosciuta nei secoli come simbolo universale della civiltà romana. Partendo dalle mura di Roma la Via Appia attraversa quattro Regioni Lazio, Campania, Basilicata e Puglia arrivando fino a Brindisi.
Il tratto della Via Appia che attraversa la Basilicatasi trova nell'alta valle del Bradano e attraversa i comuni di Banzi, Melfi, Genzano di Lucania, Palazzo San Gervasio, Rapolla e Venosa in provincia di Potenza. Dopo 2300 anni di storia, oggi il suo percorso, tra antiche rovine, mausolei e paesaggi senza tempo, continua ad affascinare storici, pellegrini e viaggiatori da tutto il mondo.
Come arrivare nella Foresta di Cozzo Ferriero nel ParcoNazionale del Pollino o nel tratto della via Appia (provincia di Potenza) in aereo: dall'Aeroporto di Lamezia Terme (a circa 149 Km), dall'aeroporto di Salerno (circa 176 Km) oppure dall’Aeroporto di Napoli (a circa 214 Km) ma anche dall’Aeroporto di Bari (a circa 239 Km), collegati alla zona da Bus di linea.
Testo di Anna Glik
Avion Tourism Magazine Aggiornamento di Alisè Vitri: ottobre 2025.
Un'escursione per visitare i Sassi diMatera, chiese ed abitazioni rupestri con rocce affrescate, la Cattedrale di Santa Maria della Bruna costruita in stile romanico e la Civita, la parte più antica di Matera, dove scoprire l'antica storia della città scavata nella roccia. Inoltre degustazione dei i tradizionali sapori dei prodotti tipici locali: focaccia con pomodori, i peperoni cruschi, formaggi e salame locale con pane di grano duro e olio di oliva extra vergine, fagioli fritti e taralli. Tour di Matera con degistazione.
Escursione al parco delle chiese rupestri. A Murgia Timone sia ammira il primo insediamento umano e le tracce di un antico villaggio Neolitico. Visita alla Chiesa Rupestre di San Falcione e il Santuario della Madonna delle Tre Porte con affreschi bizantini. Tappa al punto panoramico Golgota dove Mel Gibson ha girato il film “La passione di Cristo”. Tour del Parco della Murgia e chiese rupestri.
Un'escursione con guida turistica specializzata per scoprire l'antica Metaponto, capitale della Magna Grecia in Basilicata. Qui si ammira il Parco Archeologico conle con le rovine monumentali del santuario urbano dedicato ad Apollo Licio e l'adiacente agorà con templi antichi come lo splendido Tempio di Era inoltre anche una visita al Museo Archeologico Nazionale che custodisce importanti reperti rinvenuti nell'area intorno a Metaponto e Pisticci. Tour al Parco Archeologico di Metaponto.