Molti di essi presentano degli aspetti magici, a cominciare da Castel del Monte: situata nel territorio di Andria, a 60 chilometri da Bari nell’Altopiano delleMurge occidentali, questa fortezza fu la residenza favorita dell’imperatore Federico II di Svevia, che ne volle la costruzione caricandola di significati magici ed esoterici; non a caso questa fortezza medievale viene chiamata anche il ‘Castello del mistero’.
Il castello porta l’impronta del suo ideatore, sovrano illuminato esperto non solo di arte militare, ma anche uomo dalla vastissima cultura, appassionato di matematica, di astronomia, di poesia e di filosofia, tanto da essere definito dai suoi contemporanei ‘stupor mundi’, e considerato il primo umanista della storia.
La pianta è ottagonale e riflette anche la cultura esoterica di FedericoII di Svevia: il numero 8 possiede infatti un forte valore simbolico (tra i suoi significati rappresenta la giustizia, la perfezione dell’equilibrio cosmico) e ricorre oltre che nella pianta del cortile ottagonale, nelle 8 stanze del piano terra e del primo piano, per finire con le otto torri che sovrastano il castello.
La costruzione di Castel del Monte ha un valore eccezionale per la fusione armonica di vari elementi culturali provenienti dal nord Europa, dal mondo mussulmano e dalla cultura classica: un monumento pieno di fascino, che racchiude il ricordo delle dispute culturali che avvenivano all’interno del castello, noto nel passato come ‘tempio del sapere’.
Ancora una sorta di simbologia è racchiusa nei Trulli di Alberobello, costruzioni in pietra calcarea realizzate con una tecnica preistorica, con i tetti che recano spesso iscrizioni dal significato mitologico o religioso e terminano con un pinnacolo avente lo scopo di scacciare le influenze maligne.
Usate in origine come riparo provvisorio o stabile dimora degli operai del luogo, oggi i Trulli rappresentano un’attrazione turistica per la loro forma e per la loro gradevole temperatura all’interno anche nei mesi più caldi.
Tuttavia se i Trullisono una caratteristica del paesaggio di tutta la Valle dell’Itria, la maggiore concentrazione si trova appunto ad Alberobello, con ben 1500 strutture.
Al Patrimonio Naturale sono ascritte le vetuste Faggete della Foresta Umbra. L’aggettivo di questa foresta, collocata nel Parco Nazionale del Gargano, non ha niente a che vedere con la regione umbra, in quanto ha il significato di cupa. Queste faggete, dichiarate ‘Patrimonio Mondiale’ nel 2017, dimostrano la storia, l’evoluzione e la grande adattabilità del faggio che nasce e prospera a tutte le altitudini, dalla pianura ai monti.
In questa foresta di 15mila ettari si trovano splendidi alberi secolari, che possono vivere fino a 350 anni, vere faggete vetuste. Una delle prerogative poco note delle faggete è che sono capaci di purificare l’aria, azzerando l’anidride carbonica prodotta da centinaia di auto.
La presenza dei Longobardinel meridione d’italia è testimoniata dal Santuario di San Michele Arcangelo, in provincia di Foggia. Il luogo è stato venerato fin dal 490, anno della prima apparizione dell’Arcangelo in una grotta; nel 493 si diede inizio al Santuario sopra la grotta e dal VII secolo tutta l’area in cui sorgeva passò sotto il dominio deiLongobardi che detenevano il ducato di Benevento.
La grotta delSantuario di San Michele Arcangelo, meta dipellegrinaggi fin dal V secolo, è chiamata anche ‘Celeste Basilica’, perché è l’unico luogo di culto al mondo non consacrato da mani umane, bensì dall’Arcangelo stesso, come dichiarò in una delle sue quattro apparizioni avvenute in passato. Il punto centrale di questo straordinario Santuario, (dichiarato ‘Patrimonio Mondiale’ nel 2011) sintesi culturale ed artistica tra la tradizione romana e la spiritualità cristiana, tra influenze bizantine e germaniche, è tuttavia la grotta, alla quale si accede dalla scalinata angioina, del XIII secolo: in essa è custodita la statua dell’Arcangelo scolpita nel 1507 da Andrea Sansovino, in candido marmo di carrara.
Per i numerosi miracoli operati dal Santo, San Michele Arcangelo divenne il patrono di tutto il popolo longobardo e ogni anno il 29 settembre, giorno a lui dedicato, la spada (simbolo di difesa dal maligno) che la statua tiene in mano viene portata in solenne processione propiziatoria.
Via Appia. Regina viarum è entrata nella lista UNESCO del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 27 luglio 2024. La Via Appia è la prima e più celebre delle antiche strade romane, costruita nel 312 a.C. per collegare Roma a Capua e poi prolungata fino a Brindisi, il porto da cui partivano le rotte verso la Grecia e l’Oriente. Ideata dal censore Appio Claudio Cieco, era considerata un capolavoro di ingegneria e un simbolo del potere di Roma, tanto da essere definita dai contemporanei “Regina Viarum”, la regina delle strade.
Si tratta di un’opera rivoluzionaria per l'epoca con un tracciato rettilineo, ponti, viadotti e gallerie che attraversavano fiumi, paludi e montagne, con un fondo solido e drenante pavimentato in lastre di basalto. Il sistema aprì ad una rete viaria di oltre 120.000 chilometri, rimasta in uso per secoli e ancora oggi base delle principali vie italiane e dei Paesi dell’area del Mediterraneo.
La Via Appia venne estesa nel corso degli anni: raggiunse Benevento (Campania) intorno al 268 a.C., proseguì fino a Venosa (Basilicata) e poi fino a Taranto, per arrivare infine a Brindisi (Puglia) nel II secolo a.C. Negli anni seguenti, il tracciato originario da Benevento a Brindisi fu sostituito da un percorso più breve attraverso la Puglia. All’inizio del II secolo d.C., l’imperatore Traiano istituì la Via Appia Traiana, un itinerario alternativo che da Benevento conduceva a Brindisi in 13-14 giorni, lungo circa 540 chilometri.
La Via Appia, rimasta in uso fino al Medioevo, fu poi restaurata dai Papi e dai Re di Napoli. Partendo dalle mura di Roma la Via Appia attraversa quattro Regioni Lazio, Campania, Basilicata e Puglia arrivando fino a Brindisi.
La Via Appia in Puglia attraversa i seguenti tratti e comuni: Tarentum (Taranto), l'Appia da Mesochorum a Scamnum (Grottaglie, Francavilla Fontana, Oria, Mesagne - in provincia di Taranto e Brindisi), Brundisium (Brindisi), l'Appia Traiana da Aecae a Herdonia (Troia, Foggia, Castelluccio dei Sauri, Ascoli Satriano, Ordona - in provincia di Foggia), l'Appia Traiana a Canusium e il percorso dell'Ofanto (Canosa di Puglia, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli, Barletta, Margherita di Savoia - in provincia di Barletta - Andria - Trani) e l'Appia Traianalungo la costa adriatica, passando per Egnatia (Monopoli, Fasano, Ostuni, Carovigno, Brindisi - in provincia di Bari e Brindisi).
Alberobello sorge nell’area sud-orientale della provincia di Bari. La sua fondazione avvenne nel XV secolo per opera degli Acquaviva-D’Aragona, conti di Conversano, in una zona occupata da una foresta di querce. Caratteristici di Alberobello sono i trulli, abitazioni costruite con pietra a secco, base imbiancata con calce viva e tetto a forma di cono costituito da pietre a vista. Nel 1996 la cittadina di Alberobello, cuore pulsante della Murgia dei Trulli, è stata dichiarata Patrimonio Mondiale.
Castellana sorge nell’entroterra della provincia barese sul margine di una conca carsica chiusa e le fonti storiche attestano la presenza del nucleo abitativo già nel X secolo. Il casale fu donato dal conte Normanno Goffredo al monastero Benedettino di Conversano fino al Quattrocento.
Durante il secolo scorso, un ruolo importante nella vita economica e culturale di Castellana è stato rivestito dalla famiglia De Bellis, proprietaria di un’industria tessile e di una vinicola.
Tour da Bari di 4 ore per esplorare Castel del Monte con una guida locale. Il castello, che sorge ad Andria, è una cittadella del XIII secolo sito Patrimonio Mondiale della Puglia, costruito dall'Imperatore Federico II Hohenstaufen di Svevia con 8 torri ottagonali. Si può aggiungere anche una visita a Trani (7 ore). Tour da Bari a Castel del Monte.