10 marzo 2023

A Perugia la grande mostra che celebra Perugino

Alla Galleria Nazionale dell'Umbria la più importante mostra mai dedicata a Perugino fino all'11 giugno 2023
Il 2023 sarà ricordato come l’anno del Perugino. L’esposizione, dal titolo “Il meglio maestro d’Italia". Perugino nel suo tempo, restituisce all’artista il ruolo che il pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, presentando i suoi maggiori capolavori. Dal 4 marzo all’11 giugno 2023, in occasione del V centenario della sua morte, la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia celebra con una grande mostra Pietro Vannucci (1450 ca.-1523), il più importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento.
 
Perugino, Adorazione dei Magi, 1475 circa, olio su tavola, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria.
Perugino, Adorazione dei Magi, 1475 circa, olio su tavola, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria.
 
L’esposizione, dal titolo “Il meglio maestro d’Italia”. Perugino nel suo tempo, curata da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, e Veruska Picchiarelli, conservatrice del museo, restituisce a Perugino, assoluto protagonista del Rinascimento, il ruolo di preminenza artistica che il suo pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, attraverso prove capitali della sua produzione, dalla formazione fino allo Sposalizio della Vergine del 1504, ovvero nel momento in cui si trovava all’apice della sua straordinaria carriera.
 
Perugino, Annunciazione Ranieri, 1495–1500 circa, tempera su tavola, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria.
 
La mostra, che si svolge a Perugia, città Best in Travel 2023 di Lonely Planet, è l’evento di punta delle celebrazioni del centenario, coordinate da un Comitato Nazionale, istituito dal Ministero della Cultura e presieduto da Ilaria Borletti Buitoni, e coinvolge alcuni tra i più importanti musei nazionali e internazionali, come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Musée des Beaux-Arts di Caen, la National Gallery di Washington, in una vera e propria partnership scientifica.
 
Perugino, Cristo in Pietà (cimasa della Pala dei Decemviri), 1495, tempera su tavola, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria.
Perugino, Cristo in Pietà (cimasa della Pala dei Decemviri), 1495, tempera su tavola, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria.
 
Il progetto espositivo, composto da quasi settanta opere, ha scelto d’individuare solo dipinti del Vannucci antecedenti al 1504, anno nel quale egli lavorava a due commissioni che segnano il punto più alto della sua carriera: la Lotta fra Amore e Castità già a Mantova, ora al Louvre di Parigi, e soprattutto lo Sposalizio della Vergine per la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia, oggi nel Musée des Beaux-Arts di Caen (Francia).
 
Perugino, Pala Scarani, 1500 circa, olio su tavola, Bologna, Pinacoteca Nazionale.
Perugino, Pala Scarani, 1500 circa, olio su tavola, Bologna, Pinacoteca Nazionale.
 
La mostra dà conto, nella maniera più completa possibile, dei passaggi fondamentali del suo percorso: dalle prime collaborazioni nella bottega di Andrea del Verrocchio alle capitali imprese fiorentine che fecero la sua fortuna (come ad esempio le tre tavole già in San Giusto alle Mura, oggi nelle Gallerie degli Uffizi di Firenze, o la Pala di San Domenico a Fiesole); dagli straordinari ritratti alle monumentali pale d’altare, quali il Trittico Galitzin, ora alla National Gallery di Washington, e il Polittico della Certosa di Pavia, per gran parte alla National Gallery di Londra ed eccezionalmente ricomposto per l’occasione.
 
Perugino, Annunciazione, 1488-1490, olio su tavola, Fano, chiesa di Santa Maria Nuova.
Perugino, Annunciazione, 1488-1490, olio su tavola, Fano, chiesa di Santa Maria Nuova.
 
L’esposizione riflette sul ruolo che il Vannucci ha effettivamente svolto nel panorama artistico contemporaneo grazie al rapporto che lo ha legato ai protagonisti di quell’epoca, seguendo geograficamente gli spostamenti del pittore o delle sue opere attraverso l’Italia. È sorprendente, infatti, come Perugino abbia lasciato tracce profonde del suo magistero in tutte le località della penisola toccate dalla sua attività, da nord a sud, a iniziare ovviamente dall’Umbria e dalla Toscana, teatri per eccellenza del suo lavoro, nonché sedi delle sue botteghe di Perugia e Firenze.
 
Perugino, Ritratto di Lorenzo di Credi, 1488, olio su tavola trasferito su tela, Washington, National Gallery of Art.
Perugino, Ritratto di Lorenzo di Credi, 1488, olio su tavola trasferito su tela, Washington, National Gallery of Art.
 
La fondamentale impresa decorativa della Cappella Sistina, ad esempio, è alla base di un filone umbro-laziale del ‘peruginismo’, che trova interpreti sublimi in personaggi quali Antoniazzo Romano, o Antonio da Viterbo detto il Pastura. L’impressione suscitata dagli affreschi con Storie del Cristo e Storie di Mosè in artefici di estrazione geografica e culturale profondamente distante, che si approcciano a essi in viaggi di aggiornamento e li assimilano come fondamentali testi di studio, genera fenomeni singolarissimi, come quello testimoniato dalla pittura Macrino d’Alba, divulgatore della maniera peruginesca nel natìo Piemonte. Così come, nella stessa regione, lo studio di prove capitali di Perugino viste tra Firenze e Pavia si riflette con esiti sorprendenti nella produzione di Gaudenzio Ferrari.
 
La presenza di opere del maestro umbro nelle Romagne e in Emilia, da Fano, a Senigallia, a Bologna è alla base della pittura di Francesco Francia, di Lorenzo Costa e del Rimpatta. Un filone lombardo-veneto della vague peruginesca, testimoniato in particolare dalle opere di Tommaso Aleni e Francesco Verla, è legato alla Madonna col Bambino tra i Santi Agostino e Giovanni evangelista nella chiesa di Sant’Agostino a Cremona. La grande Assunzione del Duomo di San Gennaro dà infine ulteriore forza propulsiva alla diffusione del lessico di Pietro non solo nel Napoletano, con l’attività di Stefano Sparano o Cristoforo Faffeo, ma anche in altre aree del sud Italia.
 
Perugino, Trittico Galitzin, 1482 - 1485 circa, olio su tavola trasferita su tela, Washington, National Gallery of Art.
Perugino, Trittico Galitzin, 1482 - 1485 circa, olio su tavola trasferita su tela, Washington, National Gallery of Art.
 
La mostra si avvale del contributo di Fondazione Perugia, della Regione Umbria, della Camera di Commercio dell’Umbria, della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, del Comune di Norcia, del Comune di Spello; del patrocinio di Rai - Radiotelevisione Italiana, Confindustria Umbria sezione territoriale di Perugia, Comune di Perugia; del sostegno di Coop Centro Italia e di Fondazione NOI Legacoop Toscana; media partner è Rai Cultura; partner tecnici sono Busitalia - Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e Ikuvium. Il catalogo è di Dario Cimorelli Editore.
 
 Informazioni sulla mostra di Perugino a Perugia
Il meglio maestro d’Italia". Perugino nel suo tempoDove: Galleria Nazionale dell'Umbria (corso Pietro Vannucci, 19), Perugia. Date: 4 marzo - 11 giugno 2023. Orari: tutti i giorni, dalle 8.30 alle 19.30; la biglietteria chiude un’ora prima. Biglietti: Intero: €10,00. Domeniche gratuite: 5 marzo, 2 aprile, 7 maggio, 4 giugno. Prenotazione obbligatoria per tutti i visitatori al costo di €2,00. Prenotazione e visite guidate: prenotaperugino@sistemamuseo.it. Aeroporto più vicinoAeroporto di Perugia.
 
Biglietti della mostra su Perugino a Perugia online su: www.ticketone.it/artist/galleria-nazionale-umbria/
 
A cura della Redazione, Avion Tourism Magazine
Fonte testo e foto: © Ufficio Stampa Mostra
Foto Perugia: Copyright © Sisterscom.com / Shutterstock
 
 

Cosa vedere a Perugia
Perugia
Perugia. Foto Sisterscom.com, Shutterstock
 

Voli da e per Perugia 

 Hotel a Perugia 
Ti potrebbe interessare
I testi sono coperti da copyright e non possono essere copiati.
Se vuoi puoi condividere questa pagina.
Fatti ispirare
Iscriviti alla newsletter e scopri consigli utili per il tuo prossimo viaggio