23 dicembre 2021
Cagliari Airport Library: in mostra Maria Lai
L'esposizione in aeroporto fino al 26 febbraio 2022 per tutti i passeggeri
Il mondo immaginifico di Maria Lai, poliedrica artista sarda di chiara fama internazionale, dal 23 dicembre è in mostra all’Aeroporto di Cagliari per un’iniziativa culturale nata dalla collaborazione tra SOGAER e Fondazione Maria Lai.
L’esposizione, che accoglie i passeggeri e visitatori del ‘Mario Mameli’ fino al 26 febbraio 2022 nei locali della Cagliari Airport Library, la Biblioteca dell’aeroporto, ruota intorno a sette opere realizzate da Maria Lai mediante l’utilizzo di materiali eterogenei che l’artista ha scelto per veicolare il suo messaggio.
«Il viaggio è la casa. Non solo la mia casa, ma quella di tutti noi. Siamo sulla terra, che gira a circa trenta chilometri al secondo, in un viaggio che è pur sempre un viaggio speciale, dove non si distingue la partenza dal ritorno. La vera nostalgia non è quella per un’isola. È l’ansia di infinito». Sono le parole di Maria Lai che, parlando di viaggi e di Sardegna, meglio spiegano perché la scelta di SOGAER e della Fondazione Maria Lai non è affatto casuale: esporre in aeroporto le opere dell’artista di Ulassai le fa dialogare proprio con chi parte e chi arriva sull’Isola evocando altri tipi di viaggio, altri modi per entrare in relazione con il mondo e con l’arte che lo rappresenta.
Il bronzo, la stoffa, il legno, la carta, il filo, l’inchiostro, la terracotta, la sabbia costituiscono il lessico unico e inimitabile del linguaggio di Maria Lai che, mettendo in costante relazione le tradizioni locali con i codici globali, il mondo classico con il contesto contemporaneo, l’artista e il suo pubblico, sono funzionali a un racconto mai uguale a se stesso, a una ricerca di armonia basata sullo scambio e sulla interconnessione fra gli individui. Parole e materiali vengono cuciti insieme dal filo di Maria Lai, simbolicamente e non, per assumere un significato che, a otto anni dalla sua scomparsa, resta incredibilmente attuale.
Le opere di Maria Lai esposte, per le quali SOGAER ringrazia l’Archivio Maria Lai, sono:
• Divento Onda (libro di stoffa)
• Capretta (scultura in bronzo patinato)
• 2000 Natali di guerra (telo)
• Presepio 1956/92 (stoffa, legno, filo, terracotta, china, vernice)
• 2000 Natali di guerra (3 serigrafie con intervento)
I vertici di SOGAER, società di gestione dell’Aeroporto di Cagliari, nel presentare al pubblico la nuova mostra di Maria Lai, hanno ribadito l’importanza di offrire ai turisti e ai sardi stessi in visita al ‘Mario Mameli’, l’opportunità di beneficiare di iniziative culturali di qualità, in grado di stimolare interesse nei confronti dell'Isola e del suo patrimonio storico e artistico, spesso ancora poco conosciuto dal grande pubblico.
Maria Lai. Foto: © Ufficio Stampa SOGAER
Breve Biografia di Maria Lai
Maria Lai (Ulassai 1919 – Cardedu 2013) compie gli studi superiori a Cagliari e ha come professore di lettere lo scrittore Salvatore Cambosu che le trasmette l’amore per poesia e le insegna l’importanza del ritmo. Dopo il diploma magistrale si trasferisce a Roma dove frequenta l’Istituto d’Arte di Via di Ripetta come allieva di Renato Marino Mazzacurati; negli anni 1943/45 studia a Venezia con Arturo Martini all’Accademia di Belle Arti. Dal 1945 è nuovamente in Sardegna e inizia a insegnare, nel1956 si trasferisce a Roma dove frequenta Giuseppe Dessi insieme ad altri intellettuali, scrittori, artisti e musicisti della corrente informale e concettuale. Espone i suoi disegni alla Galleria dell’Obelisco nel 1957. Seguirà per lei un decennio di profonda riflessione e mutamento nel quale dal figurativo procede all’astrattismo. Sostituisce alla pittura l’uso di altre materie povere, tra cui la stoffa creando tele cucite e libri, pani e terrecotte che si alternano ai primi telai che diventano il filo conduttore della sua ricerca. Nel 1967 realizza Oggetto-paesaggio, un telaio disfatto che è insieme oggetto antico e installazione contemporanea. Nel 1971 espone alla galleria Schneider di Roma introdotta in catalogo da Marcello Venturoli e partecipa nel 1978 alla mostra “Materializzazione del linguaggio”, curata da Mirella Bentivoglio alla Biennale di Venezia. Nel 1981 dà vita a Ulassai a Legarsi alla montagna, la prima azione relazionale in Italia: gli abitanti del paese legano con un nastro azzurro le case tra loro e poi al monte sovrastante, simbolo di armonia fra uomo, natura e arte. Negli anni successivi continua a sperimentare materiali tradizionali e nuovi: terracotta, ceramica, legno, ferro, cemento e materiali sintetici. Negli anni ‘90, torna a vivere in Sardegna dove si moltiplicano le azioni teatrali e sul territorio, continua a sperimentare e creare: telai, lenzuoli, libri, geografie e fiabe cucite. Scrive numerosi trattati sul ruolo dell’artista e dell’arte: La Barca di Carta (1996), Il Gioco del volo dell’oca (2002). L’arte a portata di mano (2005). Nel 2011 vince il Premio Camera dei Deputati per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia con l’opera Orme di leggi, oggi conservata presso l’aula dei gruppi parlamentari. Tra le principali esposizioni degli ultimi anni si ricordano: Ricucire il mondo (Cagliari, Musei Civici, Nuoro, MAN, 2015), documenta 14 (Atene e Kassel, 2017), 57 Esposizione Internazionale d’Arte. Viva Arte Viva (Venezia, Biennale Arte 2017), Maria Lai. Il filo e l’infinito (Firenze, Palazzo Pitti, 2018), Maria Lai. Anno zero, (Firenze, Museo Novecento, 2018), Maria Lai. Tenendo per mano il sole (Roma, MAXXI, 2019– 2020), Trama doppia. Maria Lai/Antonio Marras, (Matera, Museo di Palazzo Lanfranchi, 2019). L’Archivio e la Fondazione Maria Lai sono il punto di riferimento per tutte le iniziative di mostre espositive e convegni che permettano di allargare la conoscenza delle sue opere e del suo lavoro, fornire documentazione per tesi e studi monografici, spunti di confronto con altri artisti.
A cura della Redazione di Avion Tourism Magazine
Fonte testo e foto: © Ufficio Stampa SOGAER
Foto Cagliari: Copyright © Sisterscom.com / Shutterstock
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Cisternino. Foto: Copyright © Sisterscom.com / Sean Pavone / Shutterstock
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