28 settembre 2023

Nuovo sito italiano nella lista del Patrimonio Mondiale

Il “Carsismo nelle evaporiti e grotte dell’Appennino Settentrionale” iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco come sito naturale. Salgono a 59 i siti italiani Patrimonio Mondiale
L’UNESCO World Heritage Committee ha iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale il “Carsismo nelle evaporiti e grotte dell’Appennino Settentrionale” come sito naturale che è divenuto così il 59mo sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La decisione è stata presa dall’UNESCO World Heritage Committee riunitosi per la sua 45ma sessione a Riad in Arabia Saudita dal 10 al 25 settembre 2023.
 
Grotta della Tanaccia. Foto: Copyright © Piero Lucci
Grotta della Tanaccia. Foto: Ufficio Stampa Regione Emila Romagna, Copyright © Piero Lucci
 
Si tratta di un bene seriale, composto da ben 7 siti nell’Appennino Settentrionale che al loro interno includono oltre il 90% delle rocce evaporitiche affioranti sul territorio, ed è il primo fenomeno di carsismo evaporitico studiato nel mondo che include alcune delle cave di gesso più profonde (fino ai 265 metri di profondità).
 
I sette siti delle aree carsiche e gessose dell’Appennino emiliano-romagnolo
  • Alta Valle Secchia,
  • Bassa Collina Reggiana,
  • Gessi di Zola Predosa,
  • Gessi Bolognesi,
  • Vena del Gesso Romagnola,
  • Evaporiti di San Leo,
  • Gessi di Onferno.
 
I sette i siti interessati si trovano nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna
 
Alta Valle del Secchia da Monte Duro. Foto: Copyright © Stefano Sturloni.
Alta Valle del Secchia da Monte Duro. Foto: Ufficio Stampa Regione Emila Romagna, Copyright © Stefano Sturloni.
 
Il sito ospita un complesso di morfologie carsiche, oltre 900 grotte e sorgenti evaporitiche di immenso valore geologico e geomorfologico ma anche paleontologico, biologico, archeologico e per la storia dell’arte. La combinazione unica di fattori geologici e climatici che coesistono in questo territorio ne rendono la sua eccezionalità.
 
Infatti, nella motivazione alla candidatura si legge: “La candidatura si basa sul criterio VIII della Convenzione del 1972 che fa riferimento a testimonianze straordinarie dei principali periodi dell’evoluzione della terra e riguarda una zona ricca di depositi evaporitici che generano forme carsiche, particolarmente significativa per lo studio della disgregazione del supercontinente Pangea avvenuta circa 200 milioni di anni. L’intero complesso costituisce il primo e il più studiato carso evaporitico del mondo”.
 
Vena del Gesso Romagnola da Tossignano verso est. Copyright © Piero Lucci
Vena del Gesso Romagnola da Tossignano verso est. Foto: Ufficio Stampa Regione Emila Romagna, Copyright © Piero Lucci
 
Le rocce evaporitiche
Le rocce evaporitiche si sono formate nel corso dei millenni in seguito all’evaporazione delle acque marine che ricoprivano queste zone e alla concentrazione dei sali minerali, tra cui il gesso. Si tratta di un fenomeno la cui origine in Appennino risale a circa 200 milioni di anni fa per quanto riguarda i Gessi triassici dell’Alta Val Secchia e a circa 6 milioni di anni fa per gli altri siti, esito di una combinazione di fattori geologici e climatici e che nel tempo ha caratterizzato la storia di questi territori.
Forme carsiche superficiali, grotte, sorgenti saline, doline, con un valore scientifico che li ha resi luoghi unici al mondo. I luoghi sono anche collegati alla vita delle comunità che qui si sono stabilite fin dall’epoca preistorica, quando le grotte furono utilizzate come luoghi di sepoltura e di culto, ma che poi è continuata fino all’epoca romana, quando alcuni siti sono stati sede di estrazione del lapis specularis, gesso in cristalli trasparenti utilizzati per vari usi come nelle finestre delle abitazioni. E alla fine del XVII secolo, la vicinanza alla Università di Bologna e un fiorente ambiente culturale hanno reso questi siti oggetto dei primi studi sul carsismo, divendo così un punto di riferimento scientifico unico al mondo.
 
I siti Patrimonio Mondiale in Emilia-Romagna
Il riconoscimento come sito Unesco del “Carsismo nelle Evaporiti e grotte dell’Appennino settentrionale” arricchisce l’elenco delle realtà che in Emilia-Romagna sono a vario titolo sotto l’egida dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura.
 
Ambiente e Natura
In ambito ambientale e naturalistico c'è la Riserva integrale di Sasso Fratino nel Parco delle Foreste Casentinesi, sede di una parte del sito transnazionale delle Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa.
Inoltre ci sono anche le tre Riserve Mab Biosfera: il Delta del Po, l’asta del fiume Po e l’Appennino Tosco-emiliano.
 
Storia e Arte
Per il campo storico e artistico ci sono i Portici di Bologna; la Cattedrale, la Torre civica e Piazza Grande a Modena; i Monumenti paleocristiani di Ravenna; Ferrara città del Rinascimento e il Delta del Po.
 
Città Creative
Infine, ci sono anche le “Città creative” Unesco quali Bologna per la musica, Parma per la gastronomia e Modena per le media arts.
 
A cura della redazione, Avion Tourism Magazine
Fonte testo: Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO e Regione Emila Romagna
Foto: Ufficio Stampa Regione Emila Romagna; Crediti fotografi: indicati sotto le immagini.

I siti del Parimonio Mondiale in Italia
Il Palazzo Reale di Caserta con il parco, l’acquedotto Vanvitelliano e il Belvedere di San Leucio  Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos
Il Palazzo Reale di Caserta con il parco, l’acquedotto Vanvitelliano e il Belvedere di San Leucio  Foto: Copyright © Sisterscom.com / Depositphotos 
 

Avion Tourism Magazine N.11. Copyright © Sisterscom.com
Avion Tourism Magazine N.11. Copyright © Sisterscom.com
 
I siti Patrimonio Mondiale della Basilicata e della Puglia.
 
Avion Tourism Magazine N.10. Copyright © Sisterscom.com
Avion Tourism Magazine N.10. Copyright © Sisterscom.com
 
I siti Patrimonio Mondiale della Sicilia e della Sardegna.
 

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