27 aprile 2021

Il mito di Venere a Palazzo Te a Mantova

Un percorso dedicato all'immagine di Venere arricchito da due opere in prestito da Palazzo Ducale
l mito Venere a Palazzo Te dà il via all'atteso programma espositivo 2021 di Fondazione Palazzo Te Venere divina. Armonia sulla terra.
 
Il mito di Venere a Palazzo Te a Mantova
Dosso Dossi Il risveglio di Venere (1524-1525 circa) -Olio su tela, 120x157 cm.  Bologna/Milano, Collezione Magnani, proprietà Unicredit Milano © Collezione UniCredit Milano. 
 
La prima tappa
Prevista per lo scorso marzo, apre al pubblico il 26 aprile con una nuova presentazione delle oltre ventotto Veneri raffigurate a Palazzo Te, tra stucchi e affreschi valorizzate da un nuovo sistema di illuminazione.
 
L’immagine della dea - elemento centrale di miti e favole antiche esaltato nel percorso museale - è frutto di un'accurata ricerca a cura di Claudia Cieri Via, confluita nella libro Venere a Palazzo Te, edito da Tre Lune Edizioni, e in un’applicazione multimediale scaricabile gratuitamente. Il percorso è arricchito dall’esposizione di due opere legate alla produzione di Giulio Romano in prestito da Palazzo Ducale di Mantova: la scultura Afrodite velata, appartenuta all’artista e fonte di ispirazione per la Venere in stucco del soffitto della Camera del Sole e della Luna, e l’arazzo con una ninfa spiata da un satiro in un giardino dove numerosi putti giocano eseguito da tessitori fiamminghi su disegno di Giulio.
 
Il mito di Venere a Palazzo Te a Mantova
 Giulio Romano e allievi: Il bagno di Marte e Venere Camera di Amore e Psiche (1527-1528) - affresco. Mantova, Palazzo Te. Foto: Gian Maria Pontiroli © Fondazione Palazzo Te. 
 
Nell’ambito delle manifestazioni dedicate al mito di Venere, la proposta di un itinerario tematico all’interno di Palazzo Te alla scoperta di Venere è un’avventura avvincente: sala per sala, l’effigie della dea spicca tra le altre figurazioni ideate da Giulio Romano e allievi, grazie al potenziamento e a un orientamento dell’impianto di illuminazione, studiato ad hoc con la collaborazione di iGuzzini.
 
La mostra Il mito di Venere a Palazzo Te è curata da Claudia Cieri Via e si avvale di un comitato scientifico composto da Stefano Baia Curioni, Francesca Cappelletti, Claudia Cieri Via e Stefano L’Occaso.
 
Il mito di Venere a Palazzo Te a Mantova
 Giulio Romano e allievi: Venere Marina  Sala dei Cavalli (1525-1526) -  affresco. Mantova, Palazzo Te. Foto: Gian Maria Pontiroli © Fondazione Palazzo Te. 
 
Il progetto espositivo si inserisce nel programma annuale Venere divina. Armonia sulla terra - ideato da Fondazione Palazzo Te per completare una riflessione sul femminile avviata nel 2018 con la mostra Tiziano / Gerhard Richter. Il Cielo sulla Terra e proseguita nel 2019 con Giulio Romano: Arte e Desiderio - è organizzato da Fondazione Palazzo Te e Museo Civico di Palazzo Te, promosso dal Comune di Mantova con il patrocinio del MiC, con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana e con il supporto di Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani e di iGuzzini.
 
La seconda tappa
Il 22 giugno con l’esposizione Tiziano. Venere che benda Amore, che fino al 5 settembre 2021 porta nelle sale del palazzo mantovano Venere che benda Amore, capolavoro assoluto di Tiziano conservato alla Galleria Borghese di Roma. La tela del maestro cadorino presenta Venere nell’atto di bendare il piccolo Eros appoggiato sul suo grembo, mentre un altro putto, probabilmente Anteros, osserva la scena con aria assorta. Un’opera che si inserisce perfettamente nel progetto Venere Divina e costituisce uno dei vertici della rappresentazione della divinità nel Cinquecento. In occasione di questa esposizione, nel corso del periodo estivo, l’esedra di Palazzo Te viene ripensata per ospitare momenti performativi e artistici, parte del public program dedicato al tema del mito di Venere.
 
La terza tappa
Ultima tappa del progetto il 12 settembre con la mostra Venere. Natura, ombra e bellezza, a cura di Claudia Cieri Via, che fino al 12 dicembre 2021 indaga le origini del mito e la sua creazione, grazie al recupero cinquecentesco di leggende e di iconografie antiche. L’esposizione dedica parte del percorso alla diffusione del mito nelle corti europee, al legame della divinità con le acque, i giardini e i parchi, e con la bellezza delle donne dell’epoca. Una sezione viene dedicata anche ai “pericoli” di Venere e al legame di maghe e streghe con il culto della dea.
 
A cura di Nicolò Villa
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Fonte testo e foto: Ufficio Stampa Fondazione Palazzo Te 
Visual: Palazzo Te Facciata sulle Peschiere Foto: Gian Maria Pontiroli © Fondazione Palazzo Te 
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