Cartier e il Mito
La mostra “Cartier e il Mito ai Musei Capitolini” porta negli spazi del Palazzo Nuovo una selezione di creazioni della Maison, provenienti in gran parte dalla Cartier Collection, accostate alle sculture del cardinale Alessandro Albani e a preziosi reperti archeologici provenienti dalla Sovrintendenza Capitolina, da istituzioni italiane e internazionali e da collezioni private.
Il percorso espositivo racconta come, dalla metà dell’Ottocento a oggi, Cartier abbia attinto all’immaginario dell’antica Grecia e di Roma, trasformando motivi classici in gioielli dal design contemporaneo. La mostra mette in luce il rapporto privilegiato tra Cartier e l’Italia, con particolare attenzione a Roma, e ripercorre l’evoluzione dell’estetica classica nella produzione della Maison: dal gusto neoclassico ai linguaggi moderni del Novecento, fino alle interpretazioni attuali.
Il Palazzo Nuovo – cuore originario dei Musei Capitolini – conserva capolavori della collezione Albani, molti dei quali hanno influenzato per secoli il linguaggio artistico europeo. L’esposizione offre una nuova lettura dell’uso del repertorio antico in gioielleria, dai pastiches ottocenteschi allo stile Garland, fino alle reinterpretazioni del dopoguerra ispirate a Jean Cocteau e alle creazioni contemporanee.
Una sezione è dedicata alle tecniche orafe e ai processi di lavorazione, con richiami alle pratiche dell’età romana. Un’altra indaga il legame con la mitologia, mettendo in relazione le creazioni Cartier con le figure divine presenti nel museo – Afrodite, Dioniso, Apollo, Eracle, Zeus e Demetra – invitando il pubblico a riconoscere nei capolavori antichi le fonti d’ispirazione della Maison.
A introdurre la mostra è la scenografica scalinata firmata dal premio Oscar Dante Ferretti, che conduce il visitatore in un immaginario sospeso tra mito e cinema, richiamando atmosfere delle sue celebri scenografie, da Il nome della rosa a Cenerentola. L’allestimento, concepito come esperienza immersiva, include installazioni olfattive ideate dalla profumiera Cartier Mathilde Laurent e un’esposizione di pietre dure provenienti dall’atelier di glittica della Maison.
La mostra indaga inoltre il modo in cui Cartier ha reinterpretato l’estetica classica attraverso epoche diverse – dalla Belle Époque agli anni Quaranta, dagli anni Settanta alle interpretazioni contemporanee – mantenendo costante riferimento ai canoni antichi come fondamento di armonia e perfezione formale.
Il percorso si conclude esplorando il significato più profondo dell’ornamento nella cultura greca, dove il gioiello era parte del kosmos, l’ordine che regola tanto l’apparire quanto l’universo. Nelle creazioni Cartier, come nei miti antichi, gemme e metalli evocano gli elementi primordiali – terra, acqua, cielo, fuoco – modellati dall’arte, così come avveniva nelle officine del dio Efesto. Il gioiello diventa così simbolo di equilibrio e potere evocativo, oltre che espressione di pura eccellenza estetica.
Curata da Bianca Cappello, Stéphane Verger e Claudio Parisi Presicce, e promossa da Roma Capitale con la collaborazione della Maison Cartier e di Zètema Progetto Cultura, l’esposizione si avvale di un allestimento firmato da Sylvain Roca con il contributo artistico di Dante Ferretti. Fino al 15 marzo 2026 Cartier e il mito ai Musei Capitolini è visibile a Palazzo Nuovo, Sale al primo piano, Piazza del Campidoglio, 1 a Roma ed è la seconda mostra monografica dedicata a Cartier in Italia, dopo “Il design Cartier visto da Ettore Sottsass”, tenutasi a Palazzo Reale a Milano nel 2002.
A cura della Redazione, Avion Luxury Magazine
Fonte testo e foto: Ufficio Stampa Mostra Cartier
Foto: Images copyrights indicato in didascalia
Visual: Images copyrights Vincent Wulveryck, Collection Cartier © Cartier
Foto Musei Capitolini: © Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, foto di Z. Colantoni
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