Il sondaggio di Vueling su Jomo e il piacere di disconnettersi
In un mondo dominato dalla costante connessione digitale, si afferma una nuova tendenza: JOMO – Joy of Missing Out, ovvero la gioia di perdersi qualcosa. In contrasto con la nota FOMO (Fear of Missing Out), questa filosofia invita a rallentare, vivere il presente e scollegarsi dalla rete. E non solo nella quotidianità, ma anche e soprattutto in viaggio.
JOMO non è solo una tendenza, ma una nuova filosofia di viaggio: un invito a lasciarsi alle spalle notifiche e frenesia per abbracciare l’essenza pura del vivere e del viaggiare.
Vueling, compagnia del gruppo IAG, ha condotto un sondaggio su 1.000 italiani per indagare quanto siano disposti a rinunciare a smartphone e schermi, riscoprendo un modo di viaggiare più autentico.
Oltre il 55% degli italiani ammette: siamo troppo connessi
Più della metà del campione ritiene di trascorrere troppo tempo davanti a uno schermo, con picchi tra la Generazione X (35,3%) e i Millennial (31,6%). Solo il 23,2% dei Gen Z percepisce un eccesso, forse perché nativi digitali, mentre i Boomer si fermano al 9,9%.
Tuttavia, solo il 6% riesce a non disconnettersi mai. Chi ci riesce di più? Ancora la Gen X (37,7%), seguita dai Millennial (31,5%) e, con sorpresa, dalla Gen Z (16,6%).
Perché disconnettersi?
I motivi principali? Relax e riduzione dello stress (30,2%), mancanza di tempo (25,5%) e desiderio di dedicarsi a una cosa per volta (20,9%). Molti citano anche il bisogno di ritrovare sé stessi attraverso natura, meditazione e lentezza.
Il tempo offline, per oltre un terzo degli intervistati (35,2%), sarebbe dedicato ai propri hobby; il 31,5% lo impiegherebbe per attività legate al benessere psicofisico, mentre il 19% si riconnetterebbe con la natura.
Disconnessione e viaggio: una scelta consapevole
Oltre il 79% degli italiani si dichiara disposto a intraprendere un viaggio staccando dai dispositivi digitali. Le più propense? Le donne del nord Italia (50,6%) e la Generazione X (37,5%), seguite dai Millennial (32,3%). Più cauti la Gen Z (16,9%) e gli over 60 (13,3%).
Molti italiani hanno già sperimentato viaggi analogici, tra cartine, cabine telefoniche e rullini fotografici, oppure disconnessioni volontarie come cammini spirituali e ritiri. Chi lo ha fatto racconta di aver riscoperto piccoli dettagli, una migliore forma mentale e fisica, e una connessione più profonda con sé stessi.
Colpiscono le risposte della Gen Z, che parlano di romanticismo “analogico”, problemi risolti senza Google e il valore del contatto umano, come chiedere indicazioni per strada.
E la destinazione perfetta?
Tra le destinazioni, vince la natura con il 61,3% delle preferenze: mare, montagne, laghi e boschi battono il contesto urbano (36,6%). Tra le città, i borghi storici si impongono sulle metropoli, per il loro ritmo più lento e avvolgente.